Toh! Mi sono dimenticata di avere sensi di colpa!

Premessa doverosa: in questo spazio virtuale non c’è spazio per le “crociate morali” contro questa o quella pratica attinente alla maternità, quindi voglio sottolineare (se mai ce ne fosse bisogno) che nutro un grande rispetto per qualsiasi scelta consapevole che faccia stare bene mamma e bambino/a. Quindi, questo NON è, in alcun modo, un post contro chi allatta al seno (categoria di cui di fatto faccio ancora parte) per un mese, tre mesi, due anni, dieci anni. Davvero.
Sono profondamente convinta che ogni donna debba essere messa in condizione di proseguire l’allattamento al seno se lo desidera, avvalendosi dell’aiuto di professionisti seri e formati nel campo, e che debba potersi ritagliare del tempo per poter perseguire questo obiettivo, se lo vuole.

Tuttavia, l’altro giorno leggevo sui social l’ennesimo post che fa sentire le madri che allattano con la formula delle madri di serie B, e la cosa mi ha fatto un po’ incavolare. Io ho avuto la fortuna di crescere in un ambiente che non aveva pregiudizi di sorta in tema, e, anzi, al latte artificiale devo la mia stessa vita, perché non solo io sono stata tirata su con la formula, ma pure mio padre nei lontani anni ‘50. Quindi vorrei dire a tutte le mamme che si sentono sminuite perché non possono o non vogliono allattare al seno che no, non siete mamme di serie B e sì, si può vivere anche sensi di colpa perché non si è tentato in ogni modo possibile immaginabile di allattare al seno.

PS: Chiunque provi in qualsiasi modo a evangelizzarmi, convincermi a continuare a provare ad allattare in modo esclusivo etc. è avvertito: ci ho un cuggggino alla polizia postale (cit.)